Ha preso parte insieme a Liliana Segre al Memoriale per la Shoah. Parliamo di Ignazio La Russa che ha svelato un regalo fatto alla donna.
Liliana Segre, accompagnata da Ignazio La Russa, ha preso parte al Memoriale della Shoah in occasione della visita della Commissione straordinaria intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza del Senato, da lei presieduta. Parole, ricordi, condanne ai fatti del passato ma anche alcune particolarità legate proprio al Presidente del Senato che l’ha affiancata all’evento.
Liliana Segre e Ignazio La Russa al Memoriale della Shoah
“Quando entro al Memoriale della Shoah – Binario 21 non sono più la vecchia che sono adesso, sono quella che è entrata qui per essere deportata, non l’ho mai dimenticato”, sono state queste le prime parole della Segre alla stampa. E parlando del fatto che La Russa, al suo fianco, non si dichiari apertamente antifascista, la donna ha rispedito il quesito al mittente: “Chiedetelo a lui“.
Lo stesso Presidente del Senato ha poi parlato al Memoriale: “Ho visitato lo Yad Vashem e credo che questo faccia bene a tutti e invito tutti a visitare questi luoghi per avere un monito perché questo non possa ripetersi”.
E ancora: “Ho ringraziato la senatrice per le emozioni che ci ha regalato. L’occasione si deve ripetere il più spesso possibile, soprattutto per gli studenti. Da Fontana e Sala c’è stato un interessamento perché questo sia incentivato”.
Il regalo per l’occasione
Nel corso delle sue parole alla stampa, La Russa ha anche raccontato di aver fatto un regalo a Liliana Segre: “Alla senatrice Segre ho regalato una targa con l’Articolo 3 della nostra Costituzione. Andate a leggerlo”.
E spiegando ancora il senso del suo dono: “Mi sono permesso di far preparare una targa che riporta l’articolo 3 della nostra Costituzione di cui tutti dobbiamo essere grati e che dice: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’. Credo che la vittoria contro il male parta da queste parole che dobbiamo sempre conservare come un vademecum del dritto cammino e cercare di esserne degni, ogni giorno”.